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Comandata a Taranto 2010

E due. Per il secondo anno abbiamo offerto al capo di 3° classe, 1°classificato del corso complementare, una testimonianza tangibile del nostro affetto verso tutto ciò che ci ricorda la nostra gioventù.
Parto alle ore 03.00 di venerdì mattina e alle 05.45 sono all'uscita di Modena nord dove Rosario è in attesa. Trasbordiamo l'intero guardaroba sulla mia vettura e con calma ci avviamo verso Castel San Pietro dove Giancarlo, finito il rifornimento di metano, ci sta aspettando impaziente. Baci e abbracci e partenza. Viaggio comodo e rilassante se non ci fosse la tigna di Rosario che ci ha martirizzato per l'intero percorso, ho minacciato di tagliargli le mani ma non ha sortito nessun effetto, comunque la sua presenza è necessaria, sempre, perché il ridere fa buon sangue. Dopo Pescara ci siamo fermati per incontrarci con Michele e Bibi (al secolo, Bertolotti Roberto). Baci e abbracci, veloce spuntino e ripartenza. Dopo lo svincolo di Napoli, telefonicamente,
ci siamo accordati con i tirrenici e li abbiamo attesi al primo autogrill. Mauro, Mimmo, Moreno e Rino sono arrivati, baci e abbracci e di nuovo sull'asfalto per terminare il viaggio di andata. Come previsto entro il tempo massimo consentito, ore 15.45, siamo davanti al circolo sottufficiali dove con sorpresa ci ha accolti Enrico. Preso possesso delle camerate e dopo esserci rilassati un poco, rinfrescati da una salutare doccia siamo usciti in franchigia.
Solita passeggiata per Stuedik town e siamo ritornati agli alloggi ad attendere i comandanti Longhi e Alfieri accompagnati da Ciro. Baci, abbracci e partenza per Martinafranca per una attesa, durata un anno, di una cena quanto mai sospirata.
Cena terminata come al solito alle ore tarde, ma sicuramente appagante.
Andati a dormire, il sonno non ha tardato ad arrivare, la pioggia ci ha svegliato e alle 05.00 eravamo già in pista. Non so come, ma Moreno, Giancarlo ed io ci siamo ritrovati , in mutande, sul letto matrimoniale e prenderci per il c...o, a ridere e a dare fastidio a Mauro che inutilmente cercava di dormire mentre Michele tra una ronfata e l'altra faceva ,come dice lui, finta di dormire. Il vento colpiva la tapparella e non ci faceva dormire, e appena fattasi l'alba abbiamo temuto di prepararci ad una giornata piovosa visto il cielo scuro che incombeva su noi, sembrava aspettasse che noi uscissimo per darci una solenne bagnata. Ma il maestrale fa questi scherzi e in men che non si dica ha messo in fuga tutte le nuvole.
Abbiamo quindi preso in mano la situazione e ci siamo preparati all'evento che ci ha spinto fino a Mariscuola. Siamo entrati nel comprensorio e parcheggiate le macchine abbiamo cominciato a bighellonare come facemmo gli anni passati , ma questa volta il servizio di vigilanza ci ha incanalati verso il luogo della cerimonia e solo quando abbiamo nominato il C.te Alfieri abbiamo avuto un po' più di libertà. Abbiamo comunque preso visione del luogo dove avremmo dovuto sostare e li ci siamo recati.
A tutti, penso, il fatto di non essere stati indirizzati sul palco minore abbia dato fastidio. Sono giunto alla conclusione che forse la nostra presenza è come un bruscolino nell'occhio. Se la mia impressione è giusta è altrettanto giusto continuare su questa strada, dimostrando che siamo certo più tenaci di quanto si possa credere, se invece è solo una mia impressione, sono contento di sbagliarmi.
Non so cosa abbiamo combinato i fratelli a terra, io essendo il donante ero sul palco delle autorità, in fondo, in piedi e fortunatamente ho chiacchierato con ammiragli e ex ammiragli, reduci medagliati e rappresentanti vari di chissà che.
Mai visto tante lasagne sulle maniche.
Accompagnato dal vice presidente ANMI ho donato la sciabola al capo 3°classe , che di nome fa Vincenzo e di cognome Frulio, di Torre del Greco, che mi ha raccontato di essere felice di aver ricevuto questo premio e che molto volentieri ha lasciato Fano, dove si trovava. Debbo dire che mi aspettavo di essere un poco più emozionato invece tutto si è svolto nella calma più totale. Mi sta crescendo il pelo sul petto probabilmente.
Terminata la cerimonia mi sono defilato dal gruppone di V.I.P. e sono tornato nel gruppo selvaggio per godere della compagnia fraterna e per fissare per i posteri la nostra presenza con i premiati. Una nota di freschezza tra i vecchietti l'ha portata il capo corso (normale Marescialli) che oltre ad essere brava è pure bella.
Perché ai nostri tempi le bambine non c'erano?
Molto furbescamente abbiamo atteso il CSM Branciforte, quasi obbligandolo (a dire la verità ci ha pensato Moreno a rompere le balle all'A.d.B perché si fermasse) a farsi fotografare con noi, e in quella occasione Rosario gli ha donato una copia del giornalino di bordo (La Raccata) di quando erano entrambi imbarcati sul Grosso.
Questa volta non abbiamo atteso il Branch con gli affamati ( in quelle occasioni sembra l'attacco a Fort Apache e conquistarsi un pezzo di pane con salame è impresa ardua) perciò siamo tornati al circolo per pranzare e avere più tempo da dedicare ai casi nostri. Non è che il pranzo siano stato eccezionale e pantagruelico, ma dovevamo smaltire la cena di Martifranca perciò....
Poi la truppa in attesa di raggiungere Taranto vecchia per la manifestazione di rievocazione storica alla quale eravamo stati invitati dal C.te Alfieri è andata a riposare ( l'età avanzata comporta delle soste).Il vento di maestrale comunque non ha dato sosta per tutto il giorno, era persino freddo, le pellacce che facevano i ragazzini sono tornati al circolo per mettersi qualcosa addosso.
Non so quanti di noi hanno frequentato in gioventù Taranto vecchia, penso pochi, e debbo dire che ci ha fatto una bella impressione l'architettura dei palazzi ancorché fatiscenti ma pieni di fascino medioevale. Infreddoliti e stanchi siamo tornati al circolo per cenare e dopo una breve passeggiata in zona ponte girevole per assistere alla sua apertura simme ghiuti a cuccà. Altra notte insonne, stanchi ma felici sapendo che quasi tutti dopo la partenza per tornare a casa ci saremmo ritrovati a Volterra.
Il viaggio a ritroso, più lento ma non meno allegro, si è svolto nel modo migliore
e ci siamo soffermati su quanto sia bello trascorrere ore spensierate tra amici veri.
Appuntamento all'anno prossimo.

SEMPER FRATRES 

Dario viso

 

Dario Bilotti

 

timone

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Comandata a Taranto 2009

Partito da casa alle ore 03,00 sono giunto a La Spezia con una precisione da orologio svizzero alle ore 06,00.
Rino era all'uscita dell'autostrada ad aspettarmi e dopo aver ormeggiato il mezzo di locomozione e essere imbarcato sull'ammiraglia siamo andati a prelevare Moreno che, fremente, ci stava aspettando davanti al suo garage (Lucia deve averlo buttato giù dal letto mentre Rino è stato legato al guard-rail da Maria Grazia la sera prima), poi raggiunta l'abitazione di Mauro e imbarcato vettovaglie varie siamo finalmente partiti.
Il viaggio è stato bello e interessante, l'Italia è bellissima, in un tempo non quantificabile in quanto passato in allegria tra sfottò e amenità varie siamo giunti a Casoria dove abbiamo incrociato Mimmo mentre urlava, da par suo, con mezzo busto fuori dal finestrino della macchina condotta dal figlio. Baci e abbracci come si conviene e nuova partenza alla volta di Taranto. Poco prima di ripartire Mauro ha deciso di rinfrescarsi un poco, ma si è reso conto che il frigo da viaggio funzionava al contrario, l'acqua era calda, peccato fossimo senza pasta, una bella spaghettata ci andava proprio. Siamo stati costretti a fermarci all'autogrill per mangiare qualcosa e per sgranchire un poco le membra.
E' stato un continuo contatto telefonico con i fratelli che viaggiavano sull'adriatica e quando siamo giunti a Taranto loro erano già all'albergo Etra che ci aspettavano. Passati davanti alle scuole squilla nuovamente il cellulare di Moreno: minchia ancora quel rompicoglioni di Giancarlo.... PRONTO...... CHE CAZZ.......BUON GIORNO COMANDANTE ALFIERI, SI, SIAMO DAVANTI A MARISCUOLE, TRA DIECI MINUTI ENTRIAMO.
Risata generale. Dopo i saluti a Fratelli e Sorelle siamo entrati a Mariscuola a prendere possesso delle nostre stanze. Abbiamo atteso il tempo necessario per rinfrescarci e ci siamo preparati per recarci a cena da Danilone (CV. Longhi n.d.r.).
Abbiamo atteso per un quarto d'ora che il C.F. Falotico ci venisse a prendere per condurci a Maricentro, ma come sempre non abbiamo capito nulla visto che ci aspettava già colà. Seguendo i piloti di formula 1 Ciro e Paolo tallonati da Lucio ci siamo dovuti fermare ad un semaforo e ripartendo abbiamo sbagliato strada finendo per imboccare la strada di Bari. Quando siamo finalmente giunti al luogo dell'incontro abbiamo visto un tizio appoggiato ad un palo, sembrava una zoccola invece era Moreno. Come sempre il Benvenuto di Danilo è stato superlativo, ci ha fatto fare il giro del comprensorio e ci ha mostrato tutto ciò che ha fatto e quello che ha intenzione di fare. Durante il viaggio per Taranto abbiamo concordato che una buona dose di fortuna ci ha accompagnato in questi 2 anni, nel trovare appoggio in due persone meravigliose, il Com. Longhi e l'Amm. Spagnuolo, che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire amare il proprio lavoro. Dopo cena Danilone mi ha confessato che comunque ci sfrutta, additandoci come un esempio da seguire e in quel momento mi sono sentito appagato come poche volte nella mia vita e fra tutti mi è parso che fosse il pensiero ricorrente. Ci siamo dati appuntamento al giorno dopo alle Scuole, abbiamo passeggiato a Taranto per una mezz'oretta e poi siamo andati a "cuccà".
Notte corta ma riposante e per la prima volta la sveglia di Moreno non ci ha tirato giù dalle brande. Sta invecchiando. Abbiamo come sempre partecipato all'alza bandiera e bighellonato fino all'ora della cerimonia. Ci siamo sistemati sul palco in prima fila per vedere bene tutta la cerimonia e Felice al giuramento si è sentito scendere una lacrima sulla guancia.....che rammollito,(io piangevo di nascosto).
Finito tutto ci siamo radunati con Danilo e gli allievi premiati per le foto di rito. Pure l'allievo premiato da noi si è commosso. Come giustamente ha fatto notare Moreno, forse ci siamo fatti un nemico nell'ammiraglio Pagnottella in quanto nessun presidente dell'ANMI sembra sia mai intervenuto al giuramento degli allievi a Taranto e che probabilmente ha voluto prendere visione di qualcosa che gli è sfuggita di mano visto che Moreno (senza volerlo) con le sua innata capacità di rompere le scatole lo ha scavalcato. Ma che ce ne frega, nel ventennio dicevano "molti nemici molto onore". Parlando con una persona informata sui fatti ho avuto conferma che il signor Ammiraglio di cui prima è ammalato di protagonismo. Ben fatto Moreno.
Essendo sistemati sul palco poi, ci ha squadrati con sguardo truce notando il cappellino con logo e probabilmente gli fumavano gli..... zebedei. Deliziosa la scenetta della consegna, Lucio senza parole ma con gesti eloquenti e sguardi interrogativi gli ha fatto capire di non rompere. Come sempre, alla fine di tutto, ci siamo recati alla mensa sottufficiali per un pranzo in piedi tra soci ANMI affamati come lupi. Dopo un breve riposino ci siamo mossi verso Martina Franca, abbiamo passeggiato in quella splendida cittadina (la parte vecchia s'intende) e abbiamo atteso l'arrivo di Ciro e Annamaria per recarci al ristorante per l'abbuffata dell'arrivederci.
E che abbuffata, abbiamo mangiato di tutto e di più tra discorsi anche seri e risate a crepapelle (avevo di fianco a me Rosario, alla sua sinistra Mimmo e di fronte Ciro e Graziella, tre napoletani, sfido chiunque a stare serio. Ad un certo punto a forza di ridere avevo il mal di gola e sono stato costretto a smettere di mangiare.
Paolo lo dovremo chiamare il lupo visto la quantità di agnello che si è mangiato.
Annamaria (moglie di Ciro) dopo una frecciata sul mancato 1° raduno di Taranto si è dimostrata meravigliosamente di compagnia ed ha legato subito con Graziella (moglie di Lucio) d'altronde erano le uniche due donne. Giancarlo casinista come sempre, Mauro serio e compassato ma con giusti interventi spiritosi, Moreno inutile precisare che ha sempre sotto controllo la situazione (deve meritarselo in soprannome di Silvio) era intento a seguire un discorso serio di Felice. Dei figli del Vesuvio ho già detto , Rino compreso, non l'ho visto molto, era impegnato a mangiare. Una bella cena in allegria. L'unico neo una telefonata dal figlio di Gianfranco con la richiesta di un aiuto per una roulotte. Moreno si è subito messo in moto. Nei giorni a seguire troverà una soluzione. E' come sempre fantastico. Rientrati a Taranto, per allontanare i fumi dell'alcol abbiamo fatto la consueta passeggiata sul lungomare prima di rientrare a Mariscuola (a proposito c'è da dire che il corpo di guardia non fa neanche più caso ai nostri rientri e alle nostre uscite) per prepararci mentalmente al ritorno a casa.
Il distacco da quel posto, come sempre, pone dei pensieri e la mattina dopo ci siamo preparati per il viaggio di ritorno. La mattina alle 09,00 ci siamo ritrovati davanti alle scuole per l'ultimo saluto prima della partenza, solito casino e le prese per i fondelli con l'arrivederci a Torino per quasi tutti. Ci siamo messi in movimento lasciandoci alle spalle un fettina di nostalgia. Mi sono reso conto che le cose brutte si dimenticano e si esaltano solo quelle che lasciano qualcosa di positivo.
Viaggiando a ritroso verso casa siamo giunti alla conclusione che l'attuale comandante delle scuole è molto diverso dal predecessore e anche il direttore della scuola marescialli è di un'altra pasta rispetto a Longhi. Naturalmente tutto questo ha la sua importanza, ma per noi non cambia nulla (speriamo). L'importante è che siamo riusciti a fare quello che ci eravamo proposti e a renderlo ufficialmente accettato. Del resto è tradizione che i comandanti cambiano destinazione ogni due anni, e noi ci appelliamo al famoso detto napoletano" ha da passà a nuttata", intanto abbiamo creato un solido precedente e del resto.............CHI SE NE FREGA.
Tra un pensiero, un proponimento e quant'altro la prima sosta a Casoria dove ci aspettava la famiglia di Mimmo e le orecchie hanno avuto un poco di requie. Dopo un'abbondante spesa a base di burrata, babà al rum e dolciumi vari siamo andati a Cicciano a trovare la famiglia di Rino. Pranzato in un autogrill e ripartiti verso nord.
E' iniziato uno scambio di ameni sms con Giancarlo e delucidanti notizie sul viaggio dei fratelli "adriatici". Poi la stanchezza ci ha un poco calmati e per il resto del viaggio siamo stati tranquilli. Giunti a casa Lazzotti baci e abbracci con Mauro e Manuela, poi con Moreno e infine con Rino. Sono giunto a casa a mezzanotte. Fine di una bella comandata.

Dario viso

 

Dario Bilotti EM68

 

timone

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