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Nel creare il nostro sito, ci siamo resi conto che alcuni di noi scrivevano poesie, altri ne avevano estratte dal web, perché ritenute coerenti e meritevoli di citazione.

Il passo logico successivo è stato quello di inserire nel sito una voce che contenesse le "nostre poesie" assieme a tutte quelle che per l'argomento trattato meritassero di essere pubblicate.

Eccovi quindi una raccolta, suscettibile naturalmente di incremento qualora qualcuno, chiunque sia lo proponga al gruppo.

poesia2

La vita - Dario Bilotti

lontre

Ascolta in questo silenzio ovattato dalla nebbia il rumore del nulla,
lo stormire delle fronde al sole primaverile,

il gorgoglio dell'acqua nel fosso,
la voce del vento,
il boato del tuono e il crepitio dei fulmini.

Ascolta il canto d'amore dell'upupa
il gracchiare dei corvi e il pica pica delle gazze,
Il melodioso canto dell'usignolo,
il martellare del picchio, laggiù, nel bosco,
il richiamo notturno della civetta.

Ascolta il gannire o il guaiolare delle volpi,
lo scrocchio del capriolo,
il bramito del cervo,
il fischio della marmotta,
il soffio del biacco.

Odora una foglia di mentuccia,
un fiore di deutzia,
un ramo di rosmarino,
l'essenza del timo,
una spiga di lavanda.

Odora un fico, un grappolo d'uva,
il cappello di un fungo,
il latte appena munto,
il muschio,
la corteccia di cipresso.

Odora la terra bagnata,
l'aria temporalesca,
la bruma umida,
la resina di pino,
la legna da ardere,

Guarda il riflesso del sole sull'acqua,
i colori dei fiori primaverili e le foglie morte d'autunno,
il cielo azzurro e le nuvole bianche,
il verde dei prati,
le montagne lontane.

Guarda i girini in una pozzanghera,
le cavallette multicolori,
il giallo e il nero delle salamandre
i fiori di genziana e di erica,
i crocus e i fiori di caltha

Guarda il mare, oltre il mare,
la schiuma delle onde,
la sabbia multicolore,
lo sfavillio delle squame dei pesci,
la caleidoscopiche strutture delle case.

Tocca la terra umida,
la sabbia calda,
la fresca rugiada.
l'acqua di un ruscello,
un sasso levigato di un torrente.

Tocca la testa di un bimbo,
il viso di chi ti è caro,
la foto di un ricordo,
un oggetto portafortuna,
un morbido capo d'abbigliamento

Tocca il manto di un cane,
il pelo di un gatto,
la fredda superficie di uno specchio,
un mobile di legno,
una coperta di lana.

Gusta una noce fresca,
una caldarrosta,
una mela rossa,
una prugna,
un frutto di bosco.

Gusta un piatto della nonna,
un caldissimo brodino,
un pezzo di formaggio,
del pane appena sfornato,
patate novelle cotte nella brace.

Gusta una zuppa di cereali,
un piatto di polenta,
burro e acciughe,
un bicchiere d'acqua fresca o un buon vinello
un gelato o un cioccolatino.

Uomo... ascolta, odora, guarda, tocca, gusta.
Sono i cinque sensi, sono la vita che stai dimenticando.

Dario viso Dario Bilotti

timone

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Dolce galletta - Enzo Arena

Gallette1
 
Vi ricordate, cari amici marinai, le gallette?
Vituperate o dimenticate, diventavano protagoniste quando c’era aria di burrasca. Il nostromo le tirava fuori a pacchi dalla cambusa e le metteva a disposizione di tutti in mensa equipaggio.
Non c’era una distribuzione. Ognuno poteva servirsi senza limite.
Con burrasca in corso quasi nessuno pranzava. Con la nave che “ballava” non era il caso di cucinare.
La galletta era l’unica consolazione perché comunque era opportuno non lasciare lo stomaco vuoto.
La galletta salata fa parte dei nostri ricordi tra le burrasche ma non per questo merita di essere dimenticata.
Dolce galletta mia,
anzi salata.
Sola compagna
delle notti in mare,
quando improvvisa
mi infuria la burrasca
e la mia nave
riprende il lamentare.
Tutto è diverso
ora giù in cucina,
non c’è nessuno
in quadrato a chiacchierare.
Penso alla calma,
si stava meglio prima.
Sbatte una porta
ed urla questo mare.
Non penso a boschi,
montagne o prati in fiore.
Aspetto un mare
che si sa calmare.
Cerco intanto un ridosso,
e una galletta.
…scusa galletta mia
vado a raccare.
 
Enzo Arena Enzo Arena
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